Il termine welfare in inglese sta ad indicare tutte quelle politiche di intervento nonché prestazioni, erogate da uno Stato verso i propri cittadini. Negli ultimi anni si sta diffondendo il termine welfare aziendale con la medesima accezione dell’espressione inglese ma applicato in un contesto completamente diverso.
Cos’è il welfare aziendale e quali sono i benefici per lavoratori e aziende
Il welfare aziendale è un pacchetto di benefit e servizi che le aziende decidono di offrire ai propri dipendenti al fine di migliorare la loro qualità della vita e aumentare il loro benessere. Nei piani di welfare aziendale rientrano servizi di vario tipo, come ad esempio assistenza sanitaria, previdenza complementare, servizi vari per la famiglia, formazione personale e professionale ed infine tempo libero per il lavoratore.
Possiamo dire che il welfare aziendale è un concetto di incentivazione e motivazione del dipendente a duplice vantaggio: anche l’azienda infatti trae vantaggi dalle politiche di welfare. Partendo dal recruitment ormai è frequente notare che negli annunci le aziende oggi illustrano nell’offerta di lavoro i pacchetti di welfare proposti ai propri lavoratori, lo scopo di questa prassi è quello di attirare un maggior numero di candidati e poter quindi selezionare i migliori talenti disponibili sul mercato del lavoro. Inoltre, per i lavoratori già in forza all’azienda, un maggiore benessere si traduce in una maggiore soddisfazione del lavoratore nei confronti della propria posizione, e quindi produttività, riduzione dell’assenteismo e miglioramento della qualità del lavoro.
In Italia, il welfare aziendale non è ancora all’apice della diffusione, ma le imprese stanno facendo sempre più attenzione a queste politiche per distinguersi sulla concorrenza nel mercato del lavoro e non solo. Inoltre, per agevolare la diffusione del welfare aziendale, il governo ha introdotto incentivi fiscali per i servizi e benefit offerti nei pacchetti di welfare. Con queste premesse, offrire servizi aggiuntivi ai propri dipendenti può rappresentare una scelta vantaggiosa anche dal punto di vista economico.
In conclusione, il welfare aziendale rappresenta una scelta vincente sia per le aziende che per i lavoratori. Offrendo servizi utili e vantaggiosi ai propri dipendenti, le aziende possono migliorare la loro efficienza e produttività, oltre a creare un ambiente di lavoro più soddisfacente e collaborativo.
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Quali sono le normative sul welfare aziendale?
Come abbiamo detto il welfare aziendale è un tema ancora nuovo nel nostro paese, non esiste infatti una definizione univoca nella legislazione italiana del termine welfare aziendale. Per comprenderne il significato, bisogna rivolgersi al suo uso comune fornito dalla Treccani: “si intende il complesso delle erogazioni e prestazioni che un’azienda riconosce ai propri dipendenti con lo scopo di migliorarne la vita privata e lavorativa”
Fino al 2016, le uniche norme che hanno regolato la materia welfare aziendale sono state quelle previste dagli articoli 51 e 100 del TUIR (DPR 917/1986). Tali disposizioni andavano a toccare una serie limitata di benefit (ad esempio, buoni pasto, pensioni integrative, assistenza sanitaria integrativa e alcune forme di protezione sociale offerte dal sistema assicurativo) che non coprivano però l’intera gamma di servizi che le aziende potevano concretamente offrire ai propri dipendenti. Per fare un esempio, mense, trasporti, asili nido, servizi sanitari e altri benefit erano un privilegio dei dipendenti di multinazionali o di grandi aziende nazionali.
La svolta è avvenuta con le ultime leggi di bilancio:
- legge 28 dicembre 2015, n. 208, articolo 1, commi 182-190;
- legge 11 dicembre 2016, n. 232, art. 1, commi 160-162;
- legge 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, commi 28 e 16;
con cui il governo ha introdotto una serie di innovazioni e incentivi legati allo strumento dei premi di produttività volti ad incentivare i risultati aziendali. Tutti questi fattori di innovazione concretamente possono essere convertiti sgravi sulla tassazione welfare aziendale sia per le aziende che per i lavoratori.
Come realizzare un piano welfare aziendale
Nella stesura di un piano di welfare aziendale, è di fondamentale importanza porre al centro dell’attenzione il dipendente, analizzandone le esigenze ed i bisogni, siano essi legati alla sfera privata che connessi all’ambiente lavorativo:
- quali sono i loro bisogni?
- di cosa hanno maggiormente bisogno per migliorare la loro qualità della vita?
Una volta identificate le esigenze dei lavoratori, si può passare alla fase di progettazione del programma. in questa fase è di vitale importanza coinvolgere i lavoratori. Ad esempio le aziende che utilizzano la piattaforma Docker per la gestione dei processi HR creano delle vere e proprie survey da inviare ai propri lavoratori.
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Tra le possibili iniziative da proporre in un piano di welfare aziendale ci sono:
- Programmi di formazione e sviluppo professionale
- Servizi sanitari gratuiti o scontati
- Programmi di previdenza e pensionistici
- Servizi per la conciliazione vita-lavoro, come la flessibilità degli orari o il telelavoro
- Attività sportive e culturali gratuite o scontate
- Agevolazioni per l’acquisto di beni e servizi
Infine, non in ultimo, è importante definire il budget che l’azienda ha disposizione per il piano dei servizi welfare aziendali.
In sintesi, realizzare un piano di welfare aziendale richiede:
- un’attenta analisi delle esigenze dei dipendenti;
- una progettazione partecipata tra tutte le parti;
- la definizione di un budget preciso;
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Piattaforma Welfare aziendale cos’è e come integrarla
La piattaforma di welfare aziendale è il sistema on line attraverso il quale i dipendenti possono accedere ai propri bonus welfare. I dipendenti collegandosi al portale welfare possono visionare in tempo reale i benefit messi a disposizione, interagire con le Risorse Umane e fare richieste di integrazione di un bonus aziendale.
Per ridurre al massimo i tempi di lavorazione ed i margini di errore è necessario che la piattaforma welfare sia perfettamente integrata con tutte le parti in causa, dalle Risorse Umane ai dipendenti.
Docker è lo strumento perfetto per gestire ogni tipo di benefit e dotazione ceduta dall’azienda ai lavoratori, non è un semplice portale welfare aziendale ma una piattaforma HR completa in ogni sua parte.
Welfare aziendale: come funziona ed esempi pratici
Ora che abbiamo analizzato ogni aspetto della tematica, ed hai potuto capire che nel welfare aziendale svantaggi non ce ne sono, passiamo ad analizzare le tipologie di bonus welfare più diffusi.
Welfare aziendale: buoni pasto
I buoni pasto sono uno dei benefit più popolari all’interno delle welfare aziendali. Questi voucher, che possono essere utilizzati per acquistare cibo e bevande presso esercizi convenzionati, rappresentano un incentivo importante per i dipendenti. I buoni pasto possono essere sia cartacei che elettronici, i primi sono i classici blocchetti distribuiti periodicamente ai dipendenti, mentre i buoni pasto elettronici si ricaricano da remoto, analogamente ad una carta prepagata, e possono essere utilizzati più facilmente.
In primo luogo, i buoni pasto permettono di risparmiare denaro. Grazie a questi voucher, i dipendenti possono evitare di spendere soldi per il pranzo fuori casa o per l’acquisto di cibo da consumare in ufficio. In questo modo, possono destinarli ad altre spese o risparmiarli.
Inoltre, i buoni pasto promuovono la convivialità tra colleghi. Infatti, molti lavoratori decidono di utilizzarli insieme, organizzando pranzi o pause caffè. Ciò contribuisce a creare un clima di lavoro più sereno e collaborativo.
Infine, è importante sottolineare che i buoni pasto sono un beneficio fiscale per le aziende. Questi voucher infatti sono esenti da tasse e contributi previdenziali fino ad una determinata soglia annuale per dipendente che varia in base alla tipologia di buono pasto: 4 euro giornaliere per i buoni cartacei ed 8 per quelli digitali.
Welfare aziendale: i buoni regalo come strumento per motivare i dipendenti
Tra le varie forme di welfare aziendale, i buoni regalo rappresentano uno strumento sempre più utilizzato dalle imprese per motivare i propri collaboratori.
Ma perché i buoni regalo sono così apprezzati dai dipendenti? Innanzitutto, offrono la possibilità di scegliere liberamente il proprio premio, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni o servizi a piacere. Inoltre, rispetto a una gratifica in denaro, i buoni regalo hanno un valore simbolico maggiore, che esprime l’attenzione e il riconoscimento dell’azienda nei confronti del lavoro svolto dal dipendente.
Ormai praticamente ogni e-commerce propone i propri buoni regalo: dallo shopping online alla prenotazione di vacanze o esperienze culturali, fino alla frequenza di corsi di formazione o attività sportive. Un altro vantaggio dei buoni regalo è rappresentato dalla possibilità di personalizzare anche il modo di consegnarli: possono essere erogati in diverse modalità (carta fisica o digitale), personalizzati con messaggi o immagini aziendali e adattati alle specifiche esigenze del dipendente.
Welfare aziendale: buoni spesa per contrastare il caro vita
Il caro vita dalla pandemia Covid-19 ha subito un’impennata pazzesca, per questo i buoni spesa sono uno dei più apprezzati benefit offerti dalle aziende ai propri dipendenti, in quanto consentono di risparmiare in maniera diretta sulle spese alimentari. Grazie a questi voucher, infatti, è possibile acquistare prodotti alimentari presso i supermercati convenzionati con l’azienda.
L’utilizzo dei buoni spesa può essere molto vantaggioso per i lavoratori che hanno difficoltà a far fronte alle spese alimentari; inoltre, rappresentano un modo per l’azienda di sostenere i dipendenti, migliorando la loro qualità della vita e aumentando la loro soddisfazione lavorativa.
Per le aziende che intendono adottare i buoni spesa come forma di welfare aziendale è importante fare attenzione alla scelta dei supermercati convenzionati, cercando di coprire una vasta area geografica in modo da garantire un servizio utile a tutti i dipendenti. Potrebbe essere molto utile, grazie ad una piattaforma welfare aziendale come Docker, gestire le esigenze dei lavoratori in fatto di catena preferita, ed andare a selezionare quelle tipologie di catene che più si adattano alle esigenze di ogni dipendente. Sicuramente questa è un attenzione che darà maggiore valore al bonus welfare.
Welfare aziendale: buoni benzina per contrastare il caro energia
Con l’aumento del prezzo dei carburanti, molte società decidono di offrire ai propri dipendenti buoni benzina nell’ambito della propria politica di welfare aziendale.
Ma cosa sono esattamente i buoni benzina? Si tratta di una sorta di voucher che i lavoratori possono utilizzare per acquistare carburante presso le stazioni di servizio convenzionate con l’azienda. In genere, il valore dei buoni è stabilito in base alle esigenze e alla disponibilità economica dell’azienda stessa.
I vantaggi dell’utilizzo dei buoni benzina sono numerosi. Innanzitutto, rappresentano un modo per aumentare la retribuzione dei dipendenti senza gravare sulle casse dell’azienda. Inoltre i buoni benzina, contribuendo ad abbattere il costo di trasferimento sul logo di lavoro, aiutano a distendere il clima e la considerazione del lavoratore nei confronti dell’azienda.
Domande frequenti sul Welfare aziendale
Che cos’è il welfare?
Il welfare aziendale è uno strumento dedicato ai lavoratori dipendenti, compresi anche i dirigenti dell’azienda. Ogni mese il dipendente riceve un bonus oltre allo stipendio da spendere in beni o servizi.
Chi si occupa di welfare aziendale?
Nelle aziende più strutturate è possibile trovare una figura dedicata denominata Welfare Manager. Mentre non è insolito che il piano welfare sia gestito dal Responsabile delle Risorse Umane di concerto con l’area finanziaria dell’azienda.
Chi può usufruire del welfare aziendale?
Ogni lavoratore dipendente di un’azienda in cui sia attivo un piano welfare.
Come si usano i buoni welfare?
Dipende dal tipo di buono welfare erogato. Ogni bonus ha le proprie regole ed attività commerciali su cui poterli utilizzare: viaggi in agenzie convenzionate o pacchetti già organizzati, centri benessere e palestre convenzionati, abbonamenti a cinema o teatri, ma anche buoni per acquisto di libri per i figli, corsi di formazione, rette scolastiche ed abbonamenti ai mezzi pubblici.
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