Hai sentito parlare di DPI seconda categoria e non sapevi nemmeno che i dispositivi di protezione individuale sono divisi in tre categorie distinte? I dispositivi di protezione individuale, detti anche DPI, sono tutti quegli strumenti ed attrezzature che il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori, per garantire la massima sicurezza possibile nei luoghi di lavoro.
Le categorie DPI sono utili a razionalizzare queste attrezzature in base all’entità di rischio che vanno a proteggere:
- I categoria: comprende tutti i dispositivi più semplici idonei a proteggere l’utilizzatore dai rischi più lievi. Se vuoi approfondire questo argomento ti invitiamo a leggere l’articolo DPI Prima categoria: quali sono, quando si usano e obblighi di legge
- II categoria: comprende i dispositivi progettualmente più complessi utili a proteggere il lavoratore dai rischi più significativi ad occhi, mani, braccia, viso ed arti inferiori
- III categoria: in questa categoria troviamo i dispositivi tecnicamente più complessi, in grado di proteggere l’utente dal rischio di morte o di lesioni molto gravi.
Nell’ambito della comunità europea i dispositivi di protezione individuale sono trattati dal Regolamento UE 2016/425, mentre in Italia vengo ulteriormente affrontati nel D.lgs. 9 aprile 2008 n. 81. I DPI seconda categoria devono necessariamente essere dotati di marcatura CE e devono essere corredati di:
- manuale istruzioni per l’uso, la pulizia, la manutenzione e la conservazione
- data di scadenza
- categoria di appartenenza e limiti d’uso
Il datore di lavoro deve garantire in ogni momento la possibilità di accedere a tali informazioni e con Docker ha un forte alleate per tutte gli adempimenti sui DPI come assegnazione al lavoratore, archiviazione dei manuali, gestione delle categorie DPI e scadenza dei dispositivi di protezione individuale
Quali sono?
I DPI seconda categoria sono tutti quei dispositivi di protezione individuale tecnicamente più complessi come casco protettivo, guanti antitaglio e scarpe antinfortunistica, in grado di proteggere il lavoratore dai lesioni, anche rilevanti, ad occhi, mani, braccia, viso ed arti inferiori. Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento categorie DPI, puoi trovare interessante questo nostro articolo sui DPI anticaduta: quali sono, obblighi e revisione.
Obblighi del datore di lavoro 81/08
Il datore di lavoro non ha semplicemente l’obbligo di fornire i dispositivi di protezione individuale al lavoratore ma deve anche accertarsi che:
- i dispositivi di protezione individuale forniti siano i più idonei alla mansione basandosi sul documento di valutazione dei rischi;
- assicurarsi che i DPI siano marchiati CE;
- accertarsi che le istruzioni d’uso siano accessibili al lavoratore ed in una lingua comprensibile;
- aggiornare costantemente il documento di valutazione dei rischi ed i DPI in funzione delle variazioni determinate da cambiamenti di mansioni, luoghi di lavoro e lavorazioni;
Il lavoratore ha obblighi sui DPI? Come disposto dagli articoli 20 e 78 del D.Lgs.81/08, i lavoratori hanno innanzitutto l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale messi a disposizione dal datore di lavoro, nel rispetto delle modalità fornite nei corsi di formazione ed informazione. Ma non solo. Il lavoratore in tema DPI deve inoltre:
- deve mantenere i DPI nelle loro condizioni originali, non vi devono ad esempio apportare modifiche;
- deve segnalare al datore di lavoro o al preposto un qualunque danno da rottura o usura, o difetto di fabbrica dei DPi;
- deve rispettare tutte le procedure aziendali circa la riconsegna dei DPI come ad esempio la riconsegna al termine dell’orario di lavoro.
Come facilitare la gestione dei DPI con Docker
Docker è uno strumento nato per facilitare tutti i processi che connettono azienda e lavoratori. In questa ottica la gestione dei DPI di Docker è un valido strumento per agevolare le attività del datore di lavoro, aiutandolo nell’assolvere i propri obblighi e, come abbiamo visto sopra, per il lavoratore affinché anch’egli possa assolvere ai propri obblighi in materia DPI.
I nostri clienti ad esempio, grazie a Docker, hanno potuto attivare delle procedure mirate a tracciare tutte le operazioni sui dispositivi di protezione individuale:
- creazione catalogo e categorie DPI: creazione di un catalogo di tutti i DPI individuati dal datore di lavoro ed idonei ai propri lavoratori suddivisibili in categorie personalizzabili, anche per categorie DPI;
- assegnazione: con Docker è possibile assegnare i DPI ai lavoratori in base alla propria mansione ed ai rischi affrontati sul luogo di lavoro;
- realizzazione di una survey: i nostri clienti con Docker creano un sondaggio per chiedere ai lavoratori di che taglia necessitano, questa funzione ad esempio si rivela molto utile per le scarpe antinfortunistica o per i guanti da lavoro;
- gestione del verbale di avvenuta consegna: con Docker i nostri clienti hanno uno strumento per raccogliere digitalmente la firma di avvenuta consegna dei DPI
- scadenze: gestione di tutte le scadenze relative ai DPI, Docker invia all’azienda una notifica prima della scadenza del DPI, in modo da permettere la sostituzione entro i termini di scadenza del dispositivo di protezione individuale
- archiviazione documentale: con Docker i nostri clienti archiviano tutti i documenti relativi ai DPI e li mettono in condivisione con i lavoratori, in questo modo si ha la massima certezza che le informazioni sono trasmesse ai lavoratori come previsto dalla legge.
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Requisiti dei DPI 2 categoria
Utili a proteggere il lavoratore dai rischi medi, perciò tutti i rischi più gravi che però non rientrano nei rischi della terza categoria come morte o invalidità permanente, i dispositivi di protezione individuale della seconda categoria devono per legge essere provvisti di:
- dichiarazione di conformità CE, fornita dal costruttore;
- certificazione CE del DPI seconda categoria rilasciata da un organismo di controllo;
- apposizione del marchio CE sul dispositivo di protezione individuale e sull’imballo esterno
Prima della commercializzazione del dispositivo di protezione individuale il produttore dovrà sottoporre il DPI ad una verifica presso un Organismo Notificato che, in caso di successo, rilascerà il relativo attestato di certificazione CE. Proprio in virtù del possesso di tale certificazione il produttore avrà la possibilità di apporre la marcatura CE sul dispositivo.
In linea generale per i DPI seconda categoria valgono le regole di ogni tipologia di dispositivo di protezione individuale:
- devono essere adeguati ai rischi da prevenire, non minimizzare né tantomeno esagerare con l’utilizzo dei DPI. Bisogna infatti ricordare che alcuni DPI seconda categoria possono limitare le capacità di interagire con l’esterno, ad esempio indossare cuffie antirumore in ambiente in cui non sono necessarie, potrebbe esporre il lavoratore alla possibilità di non sentire un segnale d’allarme da un collega;
- devono quindi essere idonei alle caratteristiche fisiche del luogo di lavoro;
- devono essere ergonomici per ogni singolo lavoratore in modo da non impattare sui movimenti e sullo stato di salute in generale. Per questo motivo ad esempio negli ultimi anni il mercato ha visto la nascita di tantissime sottocategorie di scarpe antinfortunistica, possiamo infatti trovare scarpe antinfortunistica leggere per tutti i lavoratori che affrontano rischi più bassi e necessitano di qualcosa di più agile, o scarpe antinfortunistica donna per adattarsi alla conformazione fisica tipica di un corpo femminile;
- devono essere studiati in modo da poterli rimuovere facilmente, limitando il rischio di fare ulteriori danni in caso di emergenza;
DPI seconda categoria esempi
Rientrano nei DPI seconda categoria tutti i dispositivi di protezione individuale atti a proteggere l’utilizzatore dai rischi medi alla testa, viso, occhi, mani e braccia, gambe e piedi. Possiamo riepilogare i DPI seconda categoria come segue:
- Protezione delle orecchie: tutti quei dispositivi di protezione dell’udito. Possono essere cuffie, inserti auricolari e caschi antirumore.
- Protezione degli occhi: tutti i DPI seconda categoria utili a proteggere gli occhi da schegge e filtri protettivi non rientranti nella prima e terza categoria.
- Protezione del capo: tutti gli elmetti inquadrati come DPI seconda categoria, non quindi quelli rientranti nella prima e terza categoria.
- Protezione del viso: tutti i DPI non rientranti nelle categorie DPI prima e terza. Possono essere atti sia alla protezione parziale che totale del viso.
- Protezione di gambe e piedi con funzione antiscivolo: tutti gli accessori e dispositivi atti alla protezione degli arti inferiori, comprendendo i dispositivi di protezione contro l’elettricità statica idonei all’utilizzo in ambienti di lavoro soggetti a Direttiva ATEX 1999/92/CE.
- Protezione di mani e braccia: dispositivi ed accessori, fissi e smontabili, utili alla protezione dell’intero arto superiore. Questa categoria comprende ad esempio guanti da lavoro protettivi, guanti da sub, guanti per le dita o per il solo palmo.
- Indumenti protettivi: tutte le tipologie di indumento progettate e costruite per proteggere dai rischi di media entità. Possono includere anche abbigliamenti sportivi come mute da sub, o da sci d’acqua, o indumenti tattici come giubbotti antiproiettile, o indumenti per la protezione da infezioni non rientranti tra gli indumenti destinati alle forze armate.
- Indumenti ed accessori ad alta visibilità: comprende tutti i DPI utili a far risaltare l’utilizzatore al lavoro in ambienti poco luminosi come ad esempio giubbotti rifrangenti, o pettorine con bande riflettenti.
- Dispositivi per la prevenzione da rischi meccanici: comprendente tutti i dispositivi ed accessori utili a proteggere da vibrazioni, rischi derivanti da impatto con altre persone o da caduta in attività sportive, effetti sul corpo determinati dalla forza di gravità.
- Dispositivi per la prevenzione da annegamento: sono compresi tutti quei dispositivi di protezione individuale per prevenire annegamento o per favoreggiare il galleggiamento non considerati giocattoli. Questa categoria comprende anche tutti quei dispositivi per emergere da una caduta in acque ghiacciate come ad esempio i ramponi da ghiaccio e corde.
Chi deve usarli?
Come abbiamo visto in precedenza i DPI sono tutti quei dispositivi di protezione individuale utili a proteggere il lavoratore dai rischi medi tipici della seconda categoria.
Chi deve usare i DPI? In ambito lavorativo I DPI vanno selezionati secondo un documento di valutazione dei rischi che tiene conto, mansione per mansione, di tutti i rischi a cui va incontro il lavoratore individuando il relativo dispositivo di protezione individuale.
Di seguito elenchiamo alcune casistiche in cui andrebbero utilizzati i DPI seconda categoria, ed a tal proposito il nostro consiglio è di applicare le seguenti precauzioni anche nei lavori domestici.
- Dispositivi per la protezione dell’udito: dovrebbero essere utilizzati in ambienti con forte impatto acustico o in prossimità di macchine o utensili particolarmente rumorosi. In ambito lavorativo i DPI seconda categoria per la protezione dell’udito diventano obbligatori ad 85 db ma il datore di lavoro deve mettere a disposizione cuffie antirumore o inserti auricolari già sopra gli 80 decibel. A casa quando usare i DPI antirumore? Non avendo stilato un documento di valutazione dei rischi per le tue attività domestiche dovrai fare una considerazione ogni qualvolta ti trovi a fare una lavorazione particolare come una potatura con tagliasiepi a scoppio, o un buco su una parete per mettere un tassello. Giusto per darti un’idea, e permetterti di valutare l’impatto acustico di un qualunque utensile, una strada trafficata mediamente produce 70 db, mentre un tagliaerba può arrivare a 90 db.
- Dispositivi per la protezione degli occhi: devono essere utilizzati per tutti i lavori di molatura, scalpellatura, manipolazione di oggetti incandescenti, ma a casa consigliamo di utilizzarli anche per i lavori di giardino come taglio dell’erba, sfalcio e potatura con utensili elettrici e a scoppio.
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Link utili
- DPI Prima categoria: quali sono, quando si usano e obblighi di legge
- Cosa è il modulo di consegna DPI?
- DPI anticaduta: quali sono, obblighi e revisione
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