Per una lunga serie di motivi che non staremo qui ad elencare, nel nostro paese assistiamo ancora ad un numero incredibile di morti ed infortuni sul lavoro.
Quando parliamo di sicurezza, ed anche più un generale di salute sui luoghi di lavoro il pensiero va subito ai famosi DPI, acronimo che sintetizza la famiglia dei Dispositivi di Protezione Individuale e nello specifico i DPI prima categoria.
Con DPI si intendono tutte le attrezzature e strumenti atti a garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Il termine individuale invece viene utilizzato per distinguere questi strumenti dai Dispositivi di protezione collettiva anche detti DPC.
La materia è abbastanza articolata, ma facciamo un esempio pratico della differenza dei DPI dai DPC, con il fine di focalizzare sin da subito l’oggetto dell’articolo: siamo in una fabbrica in cui dei macchinari producono un ingente quantitativo di rumore, con il fine di limitare l’impatto acustico alla collettività operante all’interno della fabbrica vengono realizzate delle schermature in grado di abbattere gran parte del rumore prodotto, queste schermature sono appunto i DPC; pur dimezzando la pressione sonora i lavoratori che operano nelle immediate vicinanze della macchina sono comunque esposto ad un livello sonoro eccessivo, tali operatori saranno quindi dotati di DPI. Alla luce di ciò è evidente che:
- Del DPC ovvero della schermatura godranno tutti i lavoratori, anche quelli in ufficio
- I DPI invece saranno debitamente selezionati ed affidati ai soli lavoratori più esposti al rischio
Quali sono le categorie DPI?
Fatta questa doverosa distinzione possiamo passare ad analizzare le categorie di DPI.
Per razionalizzare l’ampio spettro di Dispositivi di Protezione Individuale attualmente classificati, la comunità europea ha adottato una normativa specifica racchiusa all’interno del REGOLAMENTO (UE) 2016/425 del 9 marzo 2016.
All’interno della Comunità Europea i DPI devono obbligatoriamente essere in possesso di marcatura CE, e devono includere:
- relativo manuale istruzioni per l’uso, la pulizia, la manutenzione e la conservazione
- la data di scadenza
- categoria di appartenenza e limiti d’uso
Il suddetto Regolamento UE, divide anche i DPI in tre categorie distinte tra loro dal tipo di rischio che vanno a proteggere:
- I categoria: racchiude tutti i dispositivi più semplici idonei a proteggere l’utilizzatore dai rischi più lievi
- II categoria: tutti i dispositivi progettualmente più complessi utili a proteggere il lavoratore dai rischi più significativi ad occhi, mani, braccia, viso ed arti inferiori.
- III categoria: racchiude tutti i dispositivi tecnicamente più complessi, in grado di proteggere l’utente dal rischio di morte o di lesioni molto gravi. Prima di essere commercializzati i DPI della III categoria devono essere testati e certificati da un organismo di controllo
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Dpi di prima categoria: elenco
Possiamo tranquillamente affermare che i DPI di prima categoria sono dispositivi in assoluto più utilizzati e soprattutto utilizzati per più tempo durante l’attività lavorativa.
Infatti, mentre un lavoratore, grazie ad una doverosa formazione, sarà in grado di capire quando indossare e quando non indossare un autorespiratore, le scarpe antinfortunistica in grado di proteggerlo da urti e vibrazioni, saranno ai suoi piedi per tutto l’arco della giornata lavorativa!
Vi rientrano nella I categoria tutti quegli strumenti in grado di proteggere l’utilizzatore da danni di entità lieve e non irreversibili:
- lesioni superficiali da recate da mezzi meccanici;
- vibrazioni ed urti lievi
- contatto con oggetti caldi con temperatura non superiore ai 50°;
- lesioni leggere causate da agenti chimici utilizzati ad esempio nell’ambito delle pulizie;
- Fenomeni atmosferici
Come starai cominciando a comprendere i DPI di prima categoria sono tutti quegli strumenti che, con le dovute distinzioni, utilizziamo spesso anche in ambito domestico, come ad esempio guanti per pulizie domestiche oppure guanti da giardinaggio..
Tra i DPI di prima categoria, facendo delle suddivisione per area del corpo protetta:
- Protezione della testa: copricapo leggeri concepiti per la protezione superficiale;
- Protezione degli occhi: maschere ed occhiali per il nuoto e l’immersione, per proteggere dalla luce del sole, ed occhiali da sci
- Protezione di mani e braccia: tutti quei dispositivi fissi e/o staccabili, in grado di proteggere l’utilizzatore da agenti chimici per pulizie professionali a bassa aggressione, rischi meccanici di lieve entità in grado di recare danni solo superficialmente, e calore a patto che le superfici in contatto non superino i 50°
- Protezione per piedi e gambe: anche in questo caso, come per mani e braccia i dispositivi possono essere sia fissi che staccabili, in grado di proteggere l’utilizzatore da urti e vibrazioni non in grado di causare lesioni irreversibili, e per proteggere in ambito professionale contro condizioni atmosferiche non estreme ed eccezionali
- Indumenti protettivi: indumenti ed accessori in grado di proteggere da condizioni atmosferiche avverse a patto che non siano estreme ed eccezionali, da urti meccanici lievi in grado di arrecare danni superficiali e non irreversibili, e calore, anche in questo caso, a patto che le superfici con cui rischia di entrare in contatto l’utilizzatore non superino i 50°;
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