Contratto part time: di cosa si tratta e come funziona
Flessibilità è un termine che ricorre sempre più spesso nell’attuale panorama del lavoro. Il contratto part time è la risorsa fondamentale, tanto per i datori di lavoro quanto per i lavoratori, per raggiungere una prospettiva di flessibilità.
In linea generale, un contratto di lavoro part time prevede un orario di lavoro inferiore rispetto al corrispondente contratto full time, consentendo così una maggiore flessibilità da parte dell’azienda nel collocare le risorse e, al tempo stesso una maggiore disponibilità di tempo per il lavoratore.
Questa tipologia di contratto, quindi non è un valido strumento solo per l’azienda, ma rappresenta per il lavoratore un’opportunità di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, o per i lavoratori che magari vogliono dedicare una parte del proprio tempo a studi, ad una formazione professione o ad un altro lavoretto part time.
Orizzontale e verticale? Il significato delle tipologie di contratto part time orizzontale, part time verticale e part time misto
Nell’ambito del contratto part time, è fondamentale innanzitutto comprendere la distinzione tra part time orizzontale e part time verticale ed una terza strada che prevede la combinazione della modalità orizzontale e di quella verticale denominata part time misto. Questi tre termini, associati alla riduzione dell’orario di lavoro del contratto part time, contribuiscono a migliorare la flessibilità tipica del contratto part-time rispetto all’omologo contratto full time.
Il Jobs Act, la grande riforma del diritto del lavoro introdotta dal governo Renzi, ha sostanzialmente abrogato le precedenti normative sul part-time introducendo, con il D.Lgs 15 giugno 2015 n.81 il quadro attuale che si va a poi integrare con quanto stabilito dai singoli Contratti Collettivi Nazionali.
Il contratto part time orizzontale si riferisce a un contratto di lavoro molto simile al contratto full time, dove quindi il dipendente lavora tutti i giorni, ma per un numero di ore inferiore rispetto al normale orario di un contratto full time.
Ad esempio con un contratto 24 ore settimanali, un dipendente potrebbe lavorare sei giorni a settimana, ma solo per quattro ore al giorno invece delle classiche otto di un contratto full-time. Questa tipologia di contratto offre da un lato l’impiego da parte dell’azienda del dipendente per il tempo necessario al completamento delle sue mansioni, dall’altra una grande flessibilità per il dipendente che può dedicare il tempo rimanente ad altri impegni da bilanciare con il lavoro, come la famiglia, gli studi o un secondo lavoretto part time.
Il contratto part time verticale, d’altra parte, prevede che l’impiegato lavori a tempo pieno ma solo in alcuni giorni della settimana. Tornando all’esempio di un contratto 24 ore settimanali, lo stesso contratto, ma con la formula contratto part time verticale, prevede che il lavoratore presti servizio per otto ore al giorno, ma solo per tre giorni a settimana. Il contratto part time verticale può essere vantaggioso per le aziende che hanno picchi di lavoro in specifici giorni della settimana, o ai lavoratori che hanno bisogno di periodi di tempo libero più lunghi durante la settimana per svolgere altre attività.
Il contratto part time misto invece, come suggerisce il termine, è una vera e propria fusione tra il part time orizzontale ed il part time verticale, dove si può addirittura distribuire il carico di lavoro tra periodi in cui si vanno a lavorare 8 ore al giorno per 3 giorni a settimana e periodi in cui si vanno a lavorare 4 ore al giorno per sei giorni alla settimana.
Contratto part time rispetto a contratto full time, quante ore settimanali e quale orario?
Quando si parla di contratto part time una delle questioni più comuni riguarda la differenza con il medesimo contratto full time, naturalmente in ottica di ore settimanali di lavoro e flessibilità dell’orario di lavoro.
Un contratto full time, come appunto suggerisce il nome, richiede un impegno lavorativo a tempo pieno che, nella legislazione italiana, prevede una durata standard di 40 ore settimanali, suddivise, nella maggior parte dei casi, in otto ore al giorno per cinque giorni a settimana.
Invece il contratto part time, come abbiamo potuto vedere nelle righe precedenti, prevede un orario di lavoro ridotto rispetto al contratto full time. Il totale settimanale dell’orario di lavoro part time, può variare notevolmente a seconda delle esigenze del lavoratore e dell’azienda.
Nel contratto part time le ore sono stabilite quindi dall’accordo lavoratore aziende e, come previsto dal quadro normativo, non vi è un numero minimo di ore generale stabilito per legge, ma si rimanda al CCNL di riferimento per le varie indicazioni sugli orari settimanali minimi di lavoro. Con il contratto part time è possibile quindi andare da un minimo di 16 ore alla settimana a un massimo molto vicino al contratto full time, come ad esempio un contratto di 30 o 35 ore settimanali.
Al di là delle ore complessive settimanali del contratto part time, uno dei principali vantaggi di questa tipologia di contratto, è la flessibilità dell’orario di lavoro con la possibilità di gestirlo orizzontale e verticale.
A differenza del contratto full time, che per la sua quantità di ore settimanali impone orari più rigidi, il contratto part time permette di adattare l’orario di lavoro alle esigenze personali. Questa forma di contratto quindi possiamo ammettere che, salvo casi particolari, può essere tranquillamente definita da una trattativa privata tra dipendente e datore di lavoro, dove magari il dipendente, esprimendo la sua necessità di riduzione dell’orario di lavoro, trova il datore di lavoro in accordo in virtù di una maggiore flessibilità ed un’ottimizzazione dei costi del personale.
Il contratto part time nei vari CCNL
I Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) svolgono un ruolo fondamentale nella regolamentazione dei contratti part time in Italia. Essi definiscono i diritti e i doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro in specifici settori di attività, compresi i dettagli relativi ai contratti part time.
Ciascun CCNL, relativamente alla gestione del contratto part time, può prevedere norme specifiche che possono variare a seconda del settore di riferimento. Importante notare che, indipendentemente dal settore di pertinenza del CCNL, il contratto part time deve sempre rispettare i limiti imposti dalla legge italiana in termini di massimo di ore lavorative giornaliere e settimanali.
Elencare tutti i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, specificando come ogni contratto interpreta il part time verticale, orizzontale e misto è praticamente impossibile dal momento che al momento in Italia abbiamo quasi 1000 diversi CCNL in corso. Tuttavia cercheremo di riepilogare come viene inquadrato il contratto part time nei più rappresentativi.
Contratto part time nel CCNL commercio
Il CCNL commercio al fine di agevolare le aziende ed i lavorati grazie alla flessibilità dello strumento, prevede tutte le forme di contratto part time (orizzontale, verticale, misto), ed è necessaria la volontarietà di entrambe le parti per l’instaurazione di un contratto di lavoro part time.
Nel CCNL commercio l’orario di lavoro settimanale è di 40 ore per il contratto full time spalmato su 5 o 6 giorni lavorativi, che può diventare di 42 o 45 ore per i dipendenti di gestori di impianti di distribuzione carburante, variabile in base alla tipologia di impianto. Per quanto riguarda il contratto part time nel CCNL commercio le ore lavorative part time non possono essere inferiori alle 16 ore settimanali per tutte le aziende con meno di 30 dipendenti, che diventano 18 per le aziende più grandi.
Domande frequenti sul contratto part time
A quanto ammonta lo stipendio di un contratto part time rispetto allo stesso contratto full time?
Lo stipendio di un contratto part time è proporzionale a quello full time: se un lavoratore part time lavora la metà delle ore rispetto a un full time, riceverà circa la metà dello stipendio. Tuttavia tra part-time e full-time diritti e tutele restano gli stessi, esattamente come previsto dal CCNL di riferimento e, come per la retribuzione, saranno calcolati in proporzione alle ore di lavoro.
Si possono avere due contratti di lavoro?
Sì, la legge italiana consente di avere più contratti di lavoro, purché nella loro complessità si rispettino le disposizioni relative al riposo giornaliero e settimanale. Infatti è importante sottolineare che il totale delle ore lavorative dei contratti non può superare le 40 ore settimanali stabilite per il contratto full time, che possono arrivare a 48 con gli straordinari, sempre che sia previsto nel CCNL di riferimento.
Cosa si intende per part time verticale?
Il lavoro part time verticale si riferisce ad una particolare tipologia di contratto in cui il dipendente lavora a tempo pieno ma solo in determinati giorni della settimana, del mese o dell’anno. Il part time verticale permette in questo modo una flessibilità maggiore rispetto ad tradizionale contratto full time, consentendo ai lavoratori di conciliare meglio gli impegni personali con quelli professionali.
Lavoro part time quante ore sono settimanalmente?
L’ammontare delle ore settimanali di un contratto part time dipende dall’accordo stabilito tra datore di lavoro e lavoratore. La normativa non prevede un limite minimo di ore per il contratto part time, ma è necessario adeguare questo valore al CCNL di riferimento. Differentemente il massimo delle ore lavorative settimanali non può superare le 40 ore settimanali del contratto full time.
Un dipendente con contratto part time ha gli stesso obblighi di un dipendente con contratto full time?
Sì, nei confronti dell’azienda un dipendente part-time ha gli stessi obblighi di un dipendente con contratto full time in riferimento alla lealtà, al rispetto delle regole aziendali e delle disposizioni del suo contratto. La differenza sostanziale tra part-time e full-time riguarda le ore lavorative, che sono minori nel part time, di conseguenza retribuzione e maturazione ferie sono proporzionali alle ore previste dal contratto part time. Tuttavia rimangono gli stessi anche i diritti fondamentali del lavoratore, come ad esempio quelli relativi alla sicurezza sul lavoro, alla formazione e al rispetto della privacy.
Se mi viene fatta un assunzione part time un domani posso passare ad un contratto full time?
Sì, è possibile dopo l’assunzione passare da un contratto part time a un contratto full time e viceversa, ma la modifica del contratto richiede l’accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro. La legge prevede inoltre la cosiddetta clausola di elasticità che permette ai contratti part time orizzontali, verticali e misti, di aumentare il numero delle ore rispetto a quanto stabilito tra le parti.
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